L’INCIDENTE NON E’ FATALITA’
1° aprile 2004, presso l’Automobile Club Roma.
Il Seminario si è configurato come un “evento” inserito tra quelli connessi alla “Giornata Mondiale per la salute”, indetta da WHO-OMS per il 7 aprile 2004 e dedicata all’incidentalità stradale con il motto “Road safety is no accident”.
Il programma era incentrato sulla necessità di dare finalmente vita ai Trauma Center ed al Registro del Trauma.
All’evento ha fornito gradito supporto l’Automobile Club Roma, quale testimonianza dell’interesse che ha l’ACI verso la prevenzione e la tutela della salute dell’utenza stradale e quale attuazione della iniziativa “7 aprile:io ci provo – né morti né feriti sulle strade”.
La sede dell’Automobile Club Roma, inalberando gli striscioni ed i loghi di “7 aprile:io ci provo”, ha ospitato la manifestazione, contribuendo alla sua organizzazione attraverso il direttore dott. Caruso ed i suoi collaboratori. La soc. Maggiore ha messo a disposizione una vettura per la dimostrazione di “estricazione ed immobilizzazione del ferito”. | ![]() |
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Il dott. Roberto Caruso, direttore regionale ACI per il Lazio, ricordando la collaborazione offerta per i corsi SOCITRAS e fornendo i dati sull’incidentalità regionale, ha confermato l’interesse dell’ACI e degli AC del Lazio per i temi del soccorso e del trattamento dei traumi da incidente stradale in una strategia complessiva di salvaguardia della salute dei cittadini. La dott.ssa Francesca Racioppi, rappresentando l’OMS, ha riassunto (relazione -PDF 460kb) i temi del 7 aprile quale “Giornata Mondiale della salute” e delle linee di azione suggerite, tra cui la “pianificazione in funzione degli errori degli utenti della strada, ineliminabili perché connessi all’uomo” e la “opportunità di approcci integrati per conseguire benefici multipli”. |
Il dott. Franco Taggi, ISS, ha fornito una visione complessiva degli eventi traumatici, illustrando lo “schema DFPV” di approccio al fenomeno ed uno “schema di sorveglianza nazionale” nel quale il Registro del Trauma ha naturalmente un ruolo fondamentale (relazione – PDF – 344kb) | ![]() |
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Il prof. Costanzo, Presidente SOCITRAS, ha trattato, con numerosi filmati di esperimenti di crash-test, il ruolo che, ai fini della prevenzione, svolgono le barriere stradali, anticipando inoltre le linee di possibili miglioramenti. Lodando l’adozione del giubbetto riflettente (già volontariamente adottato in molti Paesi nordeuropei non solo da automobilisti ma anche da ciclisti e pedoni circolanti in aree di campagna poco illuminate) ha ricordato anche l’utilità di un “kit first response“, di contenuto medicalmente valido, per il primo soccorso da parte dell’automobilista. |
Il prof. Calderale, SICUT, ha ricordato le “richieste dei medici”, più volte espresse ma finora senza esito, per l’istituzione dei Trauma Centers e del Registro del Trauma, indicandone gli straordinari benefici e le possibili linee organizzative. (relazione – PDF -634kb) | ![]() |
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Il dott. Servadei, SINCh, ha portato le esperienze realizzate in Emilia Romagna, con l’uso di tecnologie ed organizzazione aggiornate, che hanno consentito risultati di rilievo nel trattamento di una tipologia traumatica di grande delicatezza quale il trauma cranico. (relazione – PDF -2,53Mb) |
La dott. Vivino, SIAARTI, ha trattato alcune problematiche particolari dei Centri di Rianimazione, nonché l’utilità di un rapporto tra i reparti di Terapia intensiva e le strutture esterne di riabilitazione ed i fisiatri. (relazione – PDF – 93Kb) | ![]() |
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Il prof. Margaritondo, SICM, ha attirato l’attenzione sulla funzionalità dei Centri appartenenti al CUMI, Coordinamento Urgenze Mano Italiano. Alla diversa gravità delle lesioni alla mano (patologia spesso derivante da traumi di lavoro) corrisponde una diversa complessità del trattamento, compreso l’eventuale reimpianto, da svolgersi con “lavoro di squadra” in strutture raccordate ai DEA. (relazione – PDF- 1,26Mb) |
Un momento importante dell’evento – anche a fini comunicazionali – è stata la simulazione di estricazione di un ferito dall’abitacolo di una vettura e della sua immobilizzazione. | ![]() |
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Il “ferito” è stato quindi trasportato nella “sala emergenze” (ricostruita con una simulazione in un locale dell’Automobile Club Roma), in cui il dott. Maurizio Cardi, coadiuvato da M. Grazia Bianchi (ATLS Lazio), ha illustrato ai rappresentati della stampa le problematiche e le modalità di un intervento di pronto soccorso, facilitate da tecniche di estricazione, immobilizzazione e trasporto correttamente applicate nelle fasi precedenti e da appropriate comunicazioni con la squadra intervenuta. |
La dimostrazione ha catturato l’attenzione dei presenti … | ![]() |
L’evento si è chiuso con un “comunicato finale”, nel quale le Società Scientifiche che vi hanno partecipato, in prevalenza riunite nel GAST-Gruppo Aperto per lo Studio del Trauma, ribadiscono il significato e l’importanza del Registro del Trauma, su base regionale e nazionale, quale condizione di accreditamento e strumento fondamentale per un’analisi della gestione clinica del traumatizzato, anche attraverso l’elaborazione di Indicatori di Qualità sulla organizzazione e gestione intraospedaliera del trauma. Ad esso deve naturalmente accompagnarsi lo sviluppo della “Rete di Emergenza”, verso l’obiettivo di una uniforme alta qualità dell’assistenza fin dalla fase del primo soccorso. In un moderno “sistema del trauma” il terzo pilastro deve poi essere costituito da un sistema di Trauma Centers, volti alla diminuzione della mortalità prevenibile, a migliori performances qualitative ed alla crescita delle prestazioni professionali e dell’organizzazione, così come avviene per altre patologie. E’ giunto infatti il momento per un salto di qualità nella gestione del trauma, malattia negletta della società moderna. Ciò richiederà investimenti da parte del sistema sanitario pubblico, giustificati dalla considerazione dei costi sociali che il trauma determina e dai benefici che, come dimostrato dalle esperienze di altri Paesi che hanno adottato questo schema organizzativo, si realizzano per l’intera collettività. ![]() ![]() |